Il fenomeno della globalizzazione presenta alcuni aspetti molto controversi che sono stati spesso oggetto di discussione tanto tra gli studiosi che tra le forze politiche, come se esso fosse il risultato di una precisa scelta politica o economica, e non un fenomeno spontaneo, molto meno recente di quanto si pensa, e legato ai progressi tecnologici degli strumenti di comunicazione.
Ormai è impossibile immaginare un mercato che non tenda a divenire totalmente globale, libero nelle comunicazioni e negli scambi, che non si articoli attraverso una fitta rete di connessioni tra i vari paesi, favorita dai nuovi strumenti di comunicazione trans-nazionali in grado di collegare tutto il pianeta.
Internet è difatti uno degli elementi che ha maggiormente contribuito alla creazione di un orizzonte collettivo globale, riuscendo, per la prima volta nella storia dell’umanità, a collegare tutto il pianeta attraverso un sistema di scambio di informazioni in grado di funzionare in tempo reale.
Distinto dalla tradizionale idea di luogo, questo spazio ideale, la rete, da la possibilità a rappresentati di varie nazionalità di entrare in diretto contatto tra loro.
Il terreno in cui si opera la globalizzazione appare quindi, quasi come uno spazio diverso, un luogo ideale, situato al di fuori delle relazioni tra i diversi paesi anche se strettamente connesso a loro.
Le regole di mercato sono cambiate in modo radicale durante il processo che ha visto l’economia diventare sempre di più un fenomeno globale e, come sempre in questi casi, sono emersi aspetti positivi e altri negativi.
Il progressivo annullamento delle barriere che vincolavano le economie dei vari paesi all’interno dei propri territori ha portato ad un consistente innalzamento del numero di competitors e ad un repentino cambio di prospettiva.
Qualunue attività, oggi, deve necessariamente relazionarsi con una dimensione globale anche se si tratta di un impresa che produce stuzzicadenti.
L’eliminazione dei vincoli economici nazionali ha allargato enormemente la prospettiva e non solo per quello che riguarda strettamente il rapporto tra produttore consumatore, venditore cliente, ma anche e sopratutto per ciò che concerne le partnership tra aziende e le forniture di materie prime.
La rete di relazioni professionali e di rapporti tra le imprese si è ramificata in tutte le direzioni generando un fitto reticolato che lega tutti i paesi del mondo.
Per questi motivi molte imprese, scoraggiate dall’allargamento del terreno di scontro, si sono trovate impreparate in uno dei momenti di transizione più importanti per l’economia globale.
In realtà un simile allargamento prospettico, unito alle potenzialità di un sistema di scambio di informazioni reticolare globale, può rappresentare uno dei punti di svolta più importanti per la nostra economia. Tutto sta nel saper cogliere lo spirito dell’epoca, per così dire, e sapersi adattare alle nuove forme di mercato cogliendone le grandi potenzialità.
Le possibilità di successo all’interno di un mercato libero, aperto e globale, infatti, sono strabilianti.
E’ necessario però saper uscire dalla propria “confort zone” per riuscire a vedere quali e quante possibilità è in grado di offrirci questo nuovo orizzonte, consapevoli che al passato non si torna e l’alternativa spesso è inevitabilmente tra nuovo business e nessun business.
Oggi, infatti, qualunque impresa può cercare di arrivare ovunque; certo il numero dei competitors è più alto, ci sono maggiori concorrenti in grado di offrire lo stesso prodotto a prezzi più bassi, ma il mercato resta comunque globale, un territorio sconfinato all’interno del quale è più facile individuare nicchie, elaborare startegie e scegliere il terreno più adatto per le proprie comunicazoni.
Il web marketing, visto come strategia di diffusione globale del business, per via dei suoi costi ancora vantaggiosi e della sua altissima fruibilità, sta aprendo un infinità di porte per tutte quelle imprese che abbiano voglia di mettersi in gioco in un terreno globale.
Il web è uno degli elementi portanti della globalizzazione, forse quello che maggiormente incarna nella sua natura intrinseca lo spirito di questo fenomeno che si è autogenerato (autorganizzato?) nel tempo, ed è realmente in possesso delle potenzialità in grado di spingere l’idea stessa di mercato verso orizzonti fino a pochi anni fa impensabili.